Musei Naturalistici Scientifici
Indietro- Museo di Scienze Naturali del Collegio San Francesco - Lodi
Il museo offre ai visitatori una raccolta di esemplari tale da costituire un piacevole strumento per meglio conoscere la natura: si possono ammirare campioni di minerali e cristalli, fossili vegetali, rocce recanti l'impronta perfetta di pesci e conchiglie antichissime, numerosi esemplari di fauna marina, di uccelli rari o comuni, di animali domestici e selvatici dei nostri boschi e delle grandi foreste. - Collezione Anatomica "Paolo Gorini" - Lodi
Nelle teche della Sala Capitolare dell’Ospedale Vecchio di Lodi sono raccolti i preparati anatomici approntati tra il 1843 e il 1881 da Paolo Gorini, matematico e geologo.
Nel corso della sua vita Gorini si è dedicato alla sperimentazione di soluzioni in grado di mineralizzare le sostanze organiche, allo scopo di osservare il corpo umano e illustrarne l’anatomia e le patologie che lo affliggono. - Museo della Fotografia "Paola e Giuseppe Bescapè" - Cavenago d'Adda
Il Museo della Fotografia ripercorre la storia della fotografia, un'arte che, nel breve volgere di un secolo, si è trasformata da attività difficoltosa e sperimentale in una sofisticata espressione del nostro mondo tecnologico. La collezione è composta da un’ampia raccolta di fotografie, di attrezzature fotografiche e lavori di fotografi lodigiani tra '800 e '900. - Museo Paleontologico e Archeologico "Virginio Caccia" - San Colombano al Lambro
Il Museo conserva reperti fossili e archeologici, che ancora oggi costituiscono un eccezionale ausilio alla conoscenza delle origini e della storia del Colle di San Colombano e del suo antico mare. I numerosi reperti qui raccolti hanno arricchito nel tempo la collezione del Museo, oggi ospitata nello storico Palazzo Patigno. La raccolta si articola in una sezione paleontologica, in cui è possibile osservare fossili di molluschi di piccole dimensioni, invertebrati marini, resti di Homo sapiens, un cranio di rinoceronte delle steppe e molto altro ancora, come i resti di un elefante. Vi è poi la sezione archeologica: qui troviamo reperti che coprono un arco cronologico molto ampio che va dall’età del rame fino a quella romana, medioevale e post - medioevale, ma il reperto più interessante è la ricostruzione parziale di una tomba a inumazione di epoca romana. Il materiale in esposizione permette una piacevole ed affascinante lettura dell’evoluzione e delle vicissitudini del territorio collinare, che dalla notte dei tempi si sono alternate fino ai giorni nostri.