Natura e Fiumi

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I Fiumi Po ed Adda

Bagnato da due importanti corsi d’acqua, l’Adda ad est e il Po a sud, che fungono quasi da confini naturali, il lodigiano nel corso dei secoli ha avuto in questo elemento un’importante risorsa per la propria sopravvivenza.  Il Po, che nel lodigiano tocca sette comuni, presenta un paesaggio di grande fascino, soprattutto in prossimità dei tre attracchi fluviali: quello di Corte Sant’Andrea XXXIX^ tappa della Via Francigena, con il suo piccolo pontile ancor oggi adatto per l’attraversamento del grande fiume da parte dei pellegrini e quelli in Località Gargatano nel comune di Somaglia e  Morti della Porchera (Corno Giovine). 

Il fiume Adda che attraversa invece il capoluogo di provincia, è caratterizzato da aree boscate, ambienti umidi e spiagge fluviali. Il territorio protetto comprende, oltre ai boschi rivieraschi, anche zone palustri costituite da lanche e morte che il fiume ha formato nel tempo, cambiando percorso; alcuni  esempi di grande interesse, per il significato geomorfologico, botanico e zoologico che hanno assunto, sono l’Adda morta (un vecchio ramo del fiume, nei comuni di Castiglione d’Adda e Formigara), la Zerbaglia (zona umida di interesse nazionale nei comuni di Turano, Cavenago d’Adda e Credera Rubbiano) e la Morta di Soltarico (formatasi dopo l’alluvione del 1976).

Punto di grandissimo effetto scenografico si  trova a Castelnuovo Bocca d’Adda: dove l’Adda si unisce al Po la vegetazione, quella propria delle zone umide, si fa ancora più ricca e rigogliosa quasi a sottolineare con i suoi colori, accesi e smaglianti d’estate, bruciati e sommessi d’autunno, la convivenza forzata dei due grandi corsi d’acqua

Sono numerosi i punti sui fiumi destinati alla pesca sportiva. Appassionati da tutta l’Italia e dall’estero raggiungono le rive dei nostri fiumi che sono particolarmente conosciuti per la pesca al siluro.